Capgemini Italia https://www.capgemini.com/it-it/ Get The Future You Want Fri, 11 Jul 2025 14:15:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://www.capgemini.com/it-it/wp-content/uploads/sites/15/2021/07/cropped-favicon.png?w=32 Capgemini Italia https://www.capgemini.com/it-it/ 32 32 192805411 Product X: l’AI agentica che automatizza e rivoluziona lo sviluppo software https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/product-x-agentic-ai/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/product-x-agentic-ai/#respond Fri, 11 Jul 2025 14:13:56 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=852720 Product X è un framework sviluppato da Capgemini Engineering per rivoluzionare il ciclo di vita del software attraverso l'AI agentica.

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Product X: l’AI agentica che automatizza e rivoluziona lo sviluppo software

Capgemini
Jun 27, 2025
capgemini-engineering

Un nuovo paradigma per rispondere a esigenze reali

Negli ultimi anni, le aziende si sono trovate ad affrontare una crescente complessità nei cicli di sviluppo software: stack tecnologici eterogenei, requisiti normativi stringenti, necessità di modernizzare sistemi legacy e, soprattutto, la pressione costante a innovare più rapidamente. In questo scenario, l’intelligenza artificiale generativa ha aperto nuove possibilità, ma anche nuove sfide: come integrarla in modo sicuro, scalabile e realmente utile?

È da queste esigenze concrete — emerse nei confronti con clienti dei settori energy, difesa, medicale e manifatturiero — che nasce Product X: un framework proprietario sviluppato da Capgemini Engineering per rivoluzionare il ciclo di vita del software attraverso l’uso di agenti AI collaborativi.

Cos’è Product X e cosa lo rende unico

Product X non è un semplice strumento di supporto allo sviluppo: è un sistema intelligente e autonomo, capace di percepire, ragionare, agire e apprendere. Gli agenti AI che lo compongono operano in sincronia, simulando il lavoro di un team di sviluppo umano, ma con maggiore velocità, coerenza e capacità di adattamento. Il cuore del framework è un metamodello condiviso, che rappresenta in modo evolutivo l’architettura, i sistemi e gli obiettivi aziendali, garantendo coerenza e tracciabilità lungo tutto il ciclo di sviluppo.

Product X è pensato per essere adottato in ambienti regolamentati e ad alta sicurezza, ed è già in uso in settori come sanità, servizi finanziari, telecomunicazioni e industria.

Uno dei punti di forza di Product X è la sua capacità di integrarsi con gli strumenti già in uso: GitHub Copilot, GitLab Duo, Tabnine, sistemi di versionamento come Git o Bitbucket, e framework DevOps. Non impone un nuovo modo di lavorare, ma potenzia quello esistente, orchestrando attività complesse e multi-agente in modo sicuro e tracciabile. È installabile sia in cloud che on-premises, garantendo isolamento dei dati e piena proprietà intellettuale sul codice generato.

Product X automatizza intere fasi del ciclo di vita del software: generazione del codice, creazione di test, documentazione, refactoring, migrazione tecnologica. In progetti reali, ha già dimostrato di ridurre i tempi di sviluppo fino al 60% e di migliorare l’efficienza fino al 40% nelle fasi di coding e testing.

Un esempio concreto è la modernizzazione di un sistema SCADA mission-critical per la gestione delle reti elettriche: partendo da codice legacy in C/C++, Product X ha generato una nuova architettura cloud-native in Java, completa di test, documentazione e ottimizzazioni, il tutto in un ambiente isolato e sicuro.

Il ruolo dello sviluppatore nell’era dell’AI

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’introduzione di Product X non marginalizza il ruolo dello sviluppatore: lo valorizza. Automatizzando le attività ripetitive e tecniche, il framework libera tempo per la progettazione, la validazione e l’innovazione. Lo sviluppatore diventa supervisore, architetto, garante della qualità. In contesti complessi, come la ricostruzione di software industriale critico, il contributo umano resta imprescindibile per definire vincoli, valutare soluzioni e guidare le decisioni.

Product X è stato progettato per operare in ambienti dove la governance è un requisito, non un’opzione. Ogni codice generato è tracciabile, validabile e conforme alle best practice di sviluppo. Il framework supporta deployment privati al 100%, si adatta a stack tecnologici proprietari e garantisce la piena trasparenza del processo. È uno strumento potente, ma pensato per lavorare fianco a fianco con le persone, in modo sicuro e responsabile.

Product X non è un prototipo né una visione futuristica: è una soluzione già operativa, con oltre 80 persone coinvolte nel progetto e proof of value in corso con clienti di primo piano.

In un panorama in rapida evoluzione, Product X rappresenta una risposta concreta, scalabile e sicura alla necessità di accelerare la trasformazione digitale, migliorare l’efficienza operativa e innovare con intelligenza.

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Le sfide della trasformazione digitale nel manifatturiero https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/digital-manufacturing-trasformazione-digitale/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/digital-manufacturing-trasformazione-digitale/#respond Tue, 01 Jul 2025 15:01:13 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=852696 Quali sono le sfide della trasformazione digitale per il settore manifatturiero? Ne parliamo in questo articolo.

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Le sfide della trasformazione digitale nel manifatturiero

Capgemini
Jun 24, 2025

Negli ultimi anni, abbiamo avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con molte realtà industriali, osservando da vicino le difficoltà che le aziende affrontano nel loro percorso di trasformazione digitale. Una delle criticità più ricorrenti? L’accesso ai dati.

Anche in contesti altamente digitalizzati, spesso ci si trova davanti a un mosaico di soluzioni sviluppate nel tempo, scollegate tra loro. Questo porta a una gestione frammentata delle informazioni, con un notevole dispendio di tempo e risorse per riconciliare dati che, alla fine, risultano poco tempestivi e talvolta imprecisi.

Il problema si amplifica nelle organizzazioni globali, dove la coesistenza di più siti produttivi – spesso nati da acquisizioni – rende difficile ottenere una visione unificata. A questo si aggiunge l’assenza di un modello operativo condiviso, che renda i progetti Industry 4.0 davvero guidati dal business.

In molti casi, le applicazioni locali operano in silos, con metriche differenti e senza una direzione comune. Questo frena l’innovazione, aumenta i costi di manutenzione e rallenta l’evoluzione dei sistemi. In un contesto che richiede velocità, adattabilità e sicurezza, è evidente che serve un cambio di passo.

Dall’esigenza alla visione: come nasce UNS Manufacturing Data Platform (UNS ISA-95)

La data platform basata sull’UNS (Unified Namespace) e sullo standard ISA-95 nasce proprio da queste osservazioni sul campo. L’idea è semplice: superare la frammentazione tra OT e IT e costruire una piattaforma unica, capace di armonizzare i dati industriali e renderli davvero utili per il business.

Abbiamo scelto di basarci sulla piattaforma Cloud Azure di Microsoft per garantire scalabilità e integrazione nativa con i sistemi enterprise. Il risultato è una piattaforma cloud-native che connette in modo fluido ERP, MES e automazione di fabbrica, abilitando una gestione più efficiente e reattiva dei processi produttivi.

UNS Manufacturing Data Platform (UNS ISA-95) si fonda su due pilastri tecnologici solidi: lo standard ISA-95 e l’Unified Namespace (UNS). Il primo ci permette di strutturare i dati in modo gerarchico e coerente, mentre il secondo garantisce interoperabilità e scalabilità, eliminando le classiche integrazioni punto a punto. Un altro aspetto che ci sta particolarmente a cuore è la resilienza: anche in caso di perdita di connettività, la piattaforma continua a funzionare localmente e si risincronizza automaticamente. E grazie al principio del “deploy once, roll out many”, possiamo replicare la soluzione su più siti in modo rapido e semplice.

UNS Manufacturing Data Platform (UNS ISA-95) non è solo una piattaforma: è uno strumento concreto per migliorare le performance industriali. Permette di monitorare asset, impianti e componenti in tempo reale, centralizzando la documentazione tecnica e abilitando decisioni più rapide e informate.

Le funzionalità coprono tre aree chiave:

  • Produzione: produttività, qualità, tracciabilità
  • Sostenibilità: consumi energetici, anomalie, ottimizzazione
  • Supply Chain: aderenza allo scheduling, visibilità end-to-end

+20% di produttività
+10% di yield
+40% di efficienza operativa
+20% di soddisfazione cliente

UNS Manufacturing Data Platform (UNS ISA-95) contribuisce attivamente agli obiettivi ESG. Migliorando la qualità e riducendo gli sprechi, aiuta le aziende a essere più sostenibili, anche dal punto di vista energetico. E grazie alla disponibilità di dati affidabili, è possibile pianificare in modo più intelligente la sostituzione degli asset, evitando sprechi e ottimizzando gli investimenti.

Troppe iniziative digitali restano confinate a progetti pilota. Per questo abbiamo costruito UNS Manufacturing Data Platform (UNS ISA-95) pensando a un approccio integrato, che tenga conto di tre dimensioni fondamentali: persone, processi e strumenti. La tecnologia da sola non basta. Serve un ecosistema in cui i processi siano ottimizzati e le persone coinvolte e formate. Solo così possiamo passare da iniziative locali a una trasformazione vera, scalabile e sostenibile.

Uno sguardo al futuro

UNS Manufacturing Data Platform (UNS ISA-95) è in continua evoluzione. Stiamo lavorando per integrare funzionalità di intelligenza artificiale sempre più avanzate, con l’obiettivo di rendere la piattaforma prescrittiva: capace di suggerire azioni prima che si verifichino problemi.

Grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale, sarà possibile abilitare numerosi use cases in maniera efficace e centralizzata, tra i quali citiamo:

  • Analisi “as-built” vs “as-designed”: migliora l’analisi progettuale e riduce le lacune nella comunicazione. Genera statistiche sulle sostituzioni impreviste di parti e recupera informazioni su tempi e costi.
  • Root Cause Analysis (RCA): integra dati da diverse fonti per identificare modelli e anomalie. Riepiloga le variazioni dei costi di produzione e fornisce informazioni sui tempi di consegna.
  • Informazioni sull’efficienza produttiva: genera statistiche e KPI come l’OEE. Identifica problemi su risorse specifiche e analizza le attività indirette che incidono sull’efficienza.
  • Manutenzione “assistita” degli asset: riduce i tempi di fermo macchina non pianificati e aumenta l’efficienza produttiva. Crea piani di manutenzione e analizza dati di telemetria e difetti storici.
  • Formazione dei lavoratori: offre moduli di formazione interattivi e simulazioni per l’inserimento rapido di nuovi lavoratori. Interroga librerie di manuali per risposte rapide 5.
  • Riduzione degli sprechi: verifica l’impatto dei macchinari sui consumi energetici e offre suggerimenti per l’efficienza. Promuove la cultura della sostenibilità in azienda.

Altre aree su cui ci stiamo concentrando è la gestione dei ricambi e dei materiali indiretti, spesso trascurata ma fonte di costi nascosti. Vogliamo semplificare anche questo ambito, offrendo una gestione centralizzata e intelligente.

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Capgemini completa l’acquisizione di Knowledge Expert SA https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/capgemini-soluzioni-digitali-pega/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/capgemini-soluzioni-digitali-pega/#respond Mon, 07 Apr 2025 06:39:29 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=850530 The post Capgemini completa l’acquisizione di Knowledge Expert SA appeared first on Capgemini Italia.

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Capgemini completa l’acquisizione di Knowledge Expert SA, offrendo soluzioni sempre più avanzate per la trasformazione digitale con tecnologie Pega

Capgemini
Apr 7, 2025

L’integrazione di Knowledge Expert SA, avviata nel settembre 2022 e completata a gennaio 2025, rafforza la posizione di Capgemini come partner Pega certificato in Europa, offrendo servizi avanzati di system integration, formazione e test automation.

L’acquisizione di Knowledge Expert da parte di Capgemini ha segnato un passo importante per portare la trasformazione della digital customer experience dei nostri clienti a un livello superiore in tutta Europa.

Esperti Pega e architettura low code

In qualità di Pega Service Partner certificato, i nostri esperti utilizzano un’architettura scalabile low code per supportare i clienti nella trasformazione delle strategie digitali. I settori coinvolti includono assicurazioni, finanza, farmaceutica, beni di largo consumo, energia e telecomunicazioni.

Grazie a questa integrazione, quanto al numero di certificazioni, Capgemini è al primo posto in Europa e nei paesi MEA ed è fra le prime tre aziende in Italia. Inoltre nel 2024 Capgemini è stata premiata come “Pega’s Global and EMEA Partner of the Year 2024”.

Per i nostri clienti, questo significa contare su un business partner affidabile, capace di assecondare i picchi di domanda dei clienti.

Formazione Pega certificata e test automation su misura

Capgemini offre ora training certificati Pega ai clienti che desiderano creare un Pega Center of Excellence interno. In qualità di trainer autorizzato Pega, garantiamo servizi di formazione e system integration di altissima qualità.

Grazie alla legacy di Knowledge Expert, Capgemini propone un asset proprietario di test automation specifico e verticale per le applicazioni Pega: Test Maker. Questo strumento permette di migliorare l’efficienza operativa e la qualità del software sviluppato.

L’unione tra Capgemini e Knowledge Expert SA ha rafforzato il nostro team, permettendo di proporci come partner ancora più completo per accompagnare la trasformazione digitale dei nostri clienti.

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Adottare il BIM in azienda per una maggiore sostenibilità: i tre passaggi fondamentali https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/adottare-bim-azienda-sostenibilita/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/adottare-bim-azienda-sostenibilita/#respond Tue, 25 Mar 2025 15:22:06 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=852026 The post Adottare il BIM in azienda per una maggiore sostenibilità: i tre passaggi fondamentali appeared first on Capgemini Italia.

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Adottare il BIM in azienda per una maggiore sostenibilità: i tre passaggi fondamentali

Capgemini
Mar 25, 2025
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A partire da gennaio 2025, l’adozione del Building Information Modeling (BIM) è diventata obbligatoria negli appalti pubblici. Questa è un’opportunità unica per le aziende edilizie di modernizzarsi e diventare più sostenibili.

Digitalizzazione dell’edilizia per l’efficienza e la sostenibilità

La digitalizzazione dell’edilizia è essenziale non solo per migliorare l’efficienza e la trasparenza dei processi, ma anche per contribuire alla sostenibilità ambientale. Dal 1° gennaio 2025, l’adozione del Building Information Modeling (BIM) è obbligatoria negli appalti pubblici, come previsto dal Codice dei Contratti pubblici D.lgs. 36/2023.

Questa normativa rappresenta un’opportunità unica per le aziende del settore di modernizzare le proprie attività e diventare più sostenibili. La Commissione Europea ha infatti sottolineato che “il potenziale del BIM negli appalti pubblici non si limita ad aumentare la trasparenza, ma dovrebbe anche fornire un contributo chiave alla transizione verde dell’edilizia”.

Ecco l’approccio in tre step proposto da Capgemini Engineering per adottare il BIM in azienda, che coniugano uso dei dati, sostenibilità e digital twin.

1) Dotarsi di un sistema avanzato per la gestione del modello dati aziendale

Il primo passo per implementare il BIM in azienda è dotarsi di un sistema avanzato per la gestione del modello dati aziendale. Questo sistema deve semplificare la definizione dei requisiti informativi da richiedere e archiviare nei modelli BIM, concentrandosi sulle caratteristiche di sostenibilità per costruire un Material Passport.

2) Fare un’analisi LCA utilizzando i dati dei materiali presenti nei modelli BIM

Una volta che i modelli BIM sono popolati con dati dettagliati sui materiali, il passo successivo è utilizzare questi dati per effettuare analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA). L’analisi LCA valuta gli impatti ambientali associati a tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento finale. In edilizia, l’LCA può aiutare a identificare le fasi e i materiali più impattanti, permettendo di adottare soluzioni più sostenibili.

3) Implementare piattaforme Digital Twin

Il terzo step per implementare il BIM in azienda e aumentare la sostenibilità è l’adozione di piattaforme Digital Twin. Un digital twin è una replica digitale di un edificio che permette di monitorare e analizzare in tempo reale i dati provenienti da sensori installati nell’edificio stesso. Questa combinazione consente di ottenere una visione dettagliata e dinamica delle operazioni e delle condizioni dell’edificio.

L’adozione del BIM rappresenta un passaggio fondamentale per le aziende del settore edilizio che vogliono rimanere competitive e sostenibili. Seguendo questi tre step le aziende possono non solo conformarsi alle nuove normative, ma anche contribuire attivamente alla transizione verde dell’edilizia. Implementare il BIM richiede investimenti in tecnologia e formazione, ma i benefici in termini di efficienza operativa, riduzione degli impatti ambientali e miglioramento della trasparenza dei processi sono significativi.

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Energy & Utilities: il nostro approccio Agile per il business https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/energy-utilities-un-approccio-agile-per-un-business-agile/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/energy-utilities-un-approccio-agile-per-un-business-agile/#respond Fri, 10 Jan 2025 07:58:00 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=844863 The post Energy & Utilities: il nostro approccio Agile per il business appeared first on Capgemini Italia.

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Energy & Utilities: il nostro approccio Agile per il business

Capgemini
10 Jan 2025
capgemini-engineering

L’innovazione digitale e l’evoluzione Agile sono strumenti essenziali per le imprese che operano nei mercati delle commodities di massa e che aspirano a ottenere una competitività superiore.

Lo scenario Agile nel settore Energy & Utilities

In un ambiente competitivo e in evoluzione come quello dell’Energy & Utilities, Capgemini Engineering aiuta le aziende ad affrontare sfide tecniche e organizzative sempre più complesse.

Una delle difficoltà è correlata ai servizi digitali, la cui evoluzione veloce e talvolta improvvisa attraverso l’impiego di tecnologie sempre più avanzate e rappresenta un passo competitivo cruciale per le imprese che aspirano a primeggiare nel mercato.

Capgemini Engineering ha risposto a queste difficoltà mettendo a punto l’Energy Suite, un insieme di piattaforme software in costante evoluzione.

La suite – che si declina nei prodotti di Argon, Rems, Xeno – offre la flessibilità adeguata a raggiungere posizioni competitive in un settore in cui le esigenze di business sono crescenti.

I cambiamenti del settore traggono origine da alcune spinte globali, quali:

  • Trasformazione digitale: la trasformazione di modelli di business tradizionali con tecnologie digitali innovative come AI & Advanced Analytics, Cloud, Cybersecurity, IoT, RPA, AR/MR/VR, Blockchain, Digital Twin. Una trasformazione in grado di generare nuovi paradigmi, migliorare i processi esistenti e risolvere i cosiddetti “problemi tradizionali”, sfruttando al meglio il “potere” dei dati.
  • Technology-based trust: la garanzia di poter operare su un sistema sicuro, riducendo di conseguenza le possibili frizioni tra i player dell’ecosistema dei nostri partner.
  • Green energy: l’energia del domani, e in qualche misura anche quella attuale, sarà generata da risorse rinnovabili, sarà immagazzinata a livello locale e l’utente finale si trasformerà in un nuovo soggetto che funge da “produttore” e “commerciante” di energia (prosumer). Questo è uno degli scenari più probabili che potrebbero portare le società a compiere un processo, sempre più necessario, di “decarbonizzazione” del mondo.
  • Power to the digital player: la tecnologia è diventata più accessibile a tutti grazie ai player digitali. Le informazioni e gli strumenti che prima erano riservati a pochi ora sono disponibili per tutti. Le barriere tra settori diversi si sono abbattute, permettendo alle aziende tecnologiche di entrare in nuovi ambiti. Ad esempio, aziende come Google e Amazon hanno iniziato a offrire servizi energetici, mentre Siemens e ABB si sono occupate di infrastrutture. Questo ha portato a una democratizzazione della tecnologia e a una maggiore competizione nel mercato.

In questo scenario, i player di settore percepiscono l’importanza delle nuove tecnologie digitali nell’abilitare soluzioni innovative e nuove opportunità, e si stanno preparando a gestirle secondo un framework composto da due mondi:

  • offline: “ciò che il cliente non vede” (ad esempio soluzioni di CRM, billing, ERP);
  • online: “ciò che vuoi che il cliente veda di te” (ad esempio attività innovative o strategiche).

Le piccole imprese adottano invece la trasformazione digitale in maniera più agile sui processi non-core, anche alla luce di una minore capacità di investimento rispetto a player più grandi.

I prodotti della suite si sono evoluti seguendo la direzione del mercato con soluzioni adatte a mitigare gli effetti sul settore di questa fase di transizione, ancora più accentuata negli ultimi due anni. Il team conta sulle competenze di risorse con molta esperienza, che si avvalgono anche di nuovi approcci di agilità e metodo a supporto delle aziende del middle market nel settore Energy & Utilities.

In questo scenario, ci posizioniamo come un player versatile che riesce a interagire sia con realtà più grandi e innovative, anche all’estero, sia con le piccole e medie imprese italiane. Accompagniamo i clienti nel loro percorso di trasformazione digitale grazie a una forte conoscenza dei loro processi core e del settore, innovando e gestendo gli aspetti più tradizionali del business.

Il team vanta un’esperienza consolidata nelle attività che i clienti considerano “offline” ed è partner strategico nello sviluppo di soluzioni innovative nell’ambito “online”. Oggi siamo apprezzati per le nostre soluzioni in attività di back-end, nonché per le piattaforme agili e dinamiche, facilmente utilizzabili dal cliente, delineando così verso un nuovo concetto di fornitura di servizi a tutto tondo.

Visione Agile e focus sui task come motore per lo sviluppo nel breve e nel lungo periodo dei nostri partner

La Energy Suite Argon conta sulle performance dei prodotti e su scelte di approccio che massimizzano le caratteristiche di ciascun prodotto:

  • Argon® permette di gestire la fatturazione in maniera precisa e puntuale, attraverso delle semplici configurazioni di logica di calcolo e di layout.
  • Rems fa della flessibilità e personalizzazione il punto di forza nella gestione del commissioning nel settore e trova applicabilità in segmenti di mercato differenti.
  • Xeno si occupa della gestione di approvvigionamento, logistica e trading nelle dinamiche del settore Gas & Power.
  • Surf® è la soluzione end-to-end leader in Italia per la rendicontazione fiscale dedicata al mondo delle utility.

Questa offerta va di pari passo con il cambiamento dell’organizzazione e si rafforza nei metodi, grazie all’utilizzo di business agility (applicativo del metodo agile nei servizi digitali al mercato), all’aggiornamento costante del client backlog, agli scrum focuses e alla condivisione con il product owner.

L’accrescimento costante di informazioni, un accesso più efficace ai dati e una standardizzazione dei processi interni ed esterni, in particolare per quanto riguarda la comunicazione, hanno condotto a una riduzione generale dei tempi in tutti i processi aziendali correlati al prodotto e nei processi che ne dipendono indirettamente.

Tutto ciò ha permesso la formazione di potenti collaborazioni con nuovi alleati del progetto, sia interni che esterni a Capgemini Engineering. Queste hanno portato a grandi vantaggi nello sviluppo commerciale e nell’adeguamento alle condizioni in continua evoluzione, oltre ai requisiti business needs, per gli utenti del prodotto Argon e della Energy Suite.

Accettare la sfida delle continue evoluzioni del mercato e trasformarla in obiettivo di crescita del business

Operiamo in scenari complessi, incerti e in rapida e continua evoluzione, dove sperimentare nuove soluzioni è fondamentale. Tuttavia, in questa situazione, una cosa è certa: l’incessante perfezionamento della relazione con il cliente rimane al fulcro di ogni azione, specialmente negli ultimi due anni che hanno “tracciato una linea di demarcazione” rispetto al passato nel settore energetico.

La crisi energetica ha rappresentato per molti operatori la chiusura di un ciclo: un esito disatteso dell’andamento dei prezzi ha messo in ginocchio molte aziende. Tuttavia, non ci sono state situazioni analoghe tra i clienti che fanno uso della Energy Suite Argon.

L’assistenza di Capgemini Engineering ha fornito ai suoi clienti una gamma di soluzioni organizzative e tecnologiche che ha reso possibile la trasformazione del loro core business, adeguandosi all’evoluzione.

Siamo in grado di soddisfare sia le necessità di affidabilità ed efficienza operativa con un modello tradizionale, robusto, preciso e sicuro, sia le necessità di velocità ed efficacia con un modello agile e innovativo. In questa prospettiva, valorizziamo anche la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni esaminando servizi e idee di business innovative.

Riconosciamo, inoltre, un ruolo importante ai partner tecnologici e di business perché permettono di estendere e integrare le nostre capabilities sia a livello locale sia a livello di best-fit tecnologico.

Secondo questo approccio, facciamo leva su una rete di partner che, in collaborazione con Capgemini Engineering, rispondono alle esigenze dei nostri clienti. Collaboriamo con SAP, Salesforce, Microsoft Dynamics e Azure, Oracle (ad esempio DBMS) e offriamo soluzioni SaaS con hosting in Italia.

Portiamo avanti tutte le nostre attività con una forte attenzione alla sostenibilità, un paradigma su cui misurare approcci e modalità. Il nostro approccio si basa su strumenti tecnologici, sia convenzionali che all’avanguardia, e abilità nel business e nei processi, che ci consentono di attuare effettivamente la trasformazione digitale dei nostri clienti.

Se vuoi saperne di più su questi temi e ricevere supporto dagli esperti del team Energy Suite Argon, contatta l’autore di questo articolo:

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Soluzioni software composable per innovare nel MedTech https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/software-composable-per-il-settore-sanitario/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/software-composable-per-il-settore-sanitario/#respond Tue, 10 Dec 2024 05:35:39 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=850284 The post Soluzioni software composable per innovare nel MedTech appeared first on Capgemini Italia.

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Soluzioni software composable per innovare nel MedTech

Capgemini
Dec 10, 2024
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Il settore sanitario digitale è in rapida espansione, spinto dalla crescente domanda di soluzioni intelligenti e connesse che migliorano la gestione della salute e l’efficacia dei trattamenti. Le soluzioni di Digital Health e i servizi di Data & Analytics sono al centro di questa evoluzione, offrendo strumenti avanzati per raccogliere, analizzare e utilizzare i dati sanitari in tempo reale.

Settore sanitario: le sfide attuali

Secondo un recente sondaggio del Capgemini Research Institute, il 72% delle aziende MedTech prevede di adottare o ampliare le proprie offerte di soluzioni digitali nei prossimi anni. Inoltre, il 38% sta investendo in servizi di data & analytics per ottimizzare le decisioni cliniche e operative.

I dispositivi di monitoraggio, come i wearable, sono diventati fondamentali per raccogliere dati vitali in tempo reale, migliorando l’efficienza e i risultati clinici. Questo progresso è reso possibile dalla convergenza di tecnologie avanzate come l’IoT, l’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva.

Con l’aumento della complessità dei sistemi sanitari e la crescente domanda di cure personalizzate, le aziende MedTech affrontano la necessità di sviluppare soluzioni rapide e flessibili. È essenziale che queste soluzioni possano integrarsi con le infrastrutture esistenti e rispettare rigorose normative internazionali.

Il valore delle soluzioni software composable

Per rispondere a queste sfide, l’adozione di soluzioni software composable si rivela fondamentale. Questo approccio consiste nel creare applicazioni assemblando componenti software autonomi e riutilizzabili. Ciascun componente è progettato per coprire una specifica funzionalità di dominio, come l’onboarding dei pazienti, la gestione dei dispositivi medici, la programmazione degli appuntamenti o il monitoraggio dei parametri vitali. Questi building block possono essere combinati e riutilizzati in diverse applicazioni, accelerando lo sviluppo e garantendo una maggiore flessibilità.

Grazie alla modularità delle soluzioni composable, è possibile connettere facilmente piattaforme diverse, come EMR ed EHR, con dispositivi medici, sfruttando protocolli standard come HL7. Questa interoperabilità garantisce che i dati dei pazienti siano accessibili, condivisibili e sicuri, migliorando così l’efficienza operativa e la gestione sanitaria delle informazioni.

L’approccio composable permette alle aziende MedTech di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato e dei pazienti. Ad esempio, se emerge la necessità di integrare una nuova funzionalità, come un modulo per la telemedicina o un’interfaccia con un nuovo dispositivo medico, è possibile sviluppare o integrare un nuovo componente senza dover riprogettare l’intera applicazione. Questo riduce significativamente i tempi di sviluppo e i costi associati, favorendo l’innovazione continua.

Un ulteriore vantaggio delle soluzioni composable è la semplificazione della conformità alle normative internazionali come la Medical Device Regulation (MDR) e le regolamentazioni della Food and Drug Administration (FDA). Ogni componente può essere sviluppato e certificato individualmente, assicurando il rispetto degli standard di sicurezza e qualità richiesti. Questo approccio modulare facilita il processo di certificazione dell’intera soluzione, poiché consente di aggiornare o sostituire singoli componenti senza la necessità di ricertificare l’intero sistema.

Le soluzioni software composable permettono alle aziende di accelerare la digitalizzazione, semplificando lo sviluppo di nuove applicazioni e l’adozione di tecnologie avanzate. Questo modello offre alle organizzazioni la flessibilità necessaria per adattarsi rapidamente alle evoluzioni del settore sanitario e dei modelli di business.

Software composable: nuovi modelli di business e servitizzazione

L’adozione di soluzioni software composable facilita anche la transizione verso nuovi modelli di business, come il “Device as a Service” e il “Software as a Health Service”. Questi modelli basati su abbonamento permettono alle aziende di offrire servizi personalizzati, connettendosi strettamente con pazienti e professionisti della salute e migliorando i risultati clinici.

La servitizzazione consente inoltre di implementare sistemi di “pricing basato sui risultati” (Outcome-Based Pricing) e decisioni guidate dai dati, ottimizzando i costi operativi e aumentando la competitività sul mercato.

Il ruolo di Capgemini nella trasformazione digitale del MedTech

In qualità di partner strategico con oltre 1.200 professionisti e 17 anni di esperienza nel settore Life Sciences, Capgemini supporta le aziende MedTech nell’adozione di soluzioni software composable. Collaborando con le principali aziende globali di dispositivi medici e avvalendosi di acceleratori proprietari e partnership tecnologiche, Capgemini accelera lo sviluppo e l’integrazione di nuove tecnologie, garantendo soluzioni flessibili e conformi agli standard regolatori a livello globale.

Con un impegno costante per l’innovazione, Capgemini offre soluzioni su misura che ottimizzano il time-to-market, riducono i costi e migliorano la competitività nel settore sanitario, sostenendo le organizzazioni nel percorso verso un futuro digitale più efficiente e connesso.

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Intelligenza artificiale ibrida, Digital Twin e robot intelligenti alla base della Space Economy

Capgemini
Nov 27, 2024
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Nei prossimi anni verrà avviato il decommissioning della International Space Station (ISS). La stazione spaziale orbita intorno alla Terra dal 1998 e il deorbit, previsto in una zona remota dell’Oceano Pacifico, si concluderà nel 2031.

È quindi l’alba di una nuova era: è necessario pianificare la prossima piattaforma di esplorazione spaziale e, tra le ipotesi proposte dalle varie agenzie spaziali coinvolte, quella più concreta riguarda la costruzione di una base lunare permanente. Il progetto è estremamente ambizioso e tecnicamente impegnativo. Una prospettiva realistica e potenzialmente rilevante sia dal punto di vista scientifico, sia da quello industriale.

Space Economy: la costruzione della base lunare

Una base lunare potrebbe essere la piattaforma ideale per testare nuove tecnologie come la stampa 3D, i sistemi di fornitura di energia e l’agricoltura spaziale. La base lunare, inoltre, offre la possibilità di sviluppare soluzioni avanzate per l’esplorazione spaziale, inclusa la presenza umana, e la realizzazione di basi permanenti su altri pianeti.

La ricerca potrebbe favorire lo sviluppo di soluzioni di “In Situ Resource Utilization” (ISRU), la cui disponibilità è cruciale per la pianificazione di missioni a lungo termine nello spazio profondo. Anche tendendo in considerazione l’impraticabilità di una catena logistica terrestre in grado di soddisfare tutte le necessità della missione.

Sono diverse le tecnologie di base che dovranno essere pensate e sviluppate per la realizzazione del primo insediamento umano extra-terrestre. Da un lato è necessario sviluppare Digital Twin della base lunare e dell’ambiente in cui questa sarà realizzata. Dall’altro serviranno soluzioni di robotica intelligente in grado di operare in modo autonomo, sia per la costruzione della stazione, sia per la gestione di attività complesse, ripetitive o pericolose per gli operatori umani.

Digital Twin: la tecnologia dell’esplorazione lunare

Una preliminare esplorazione lunare risulta essenziale per monitorare le condizioni ambientali e adottare misure idonee a mitigare i vari rischi. Tale esplorazione consente di affrontare le criticità derivanti dalla mancanza di protezione atmosferica, come l’esposizione a radiazioni cosmiche, flare solari, vento solare e il rischio di impatti con meteoriti. L’esposizione prolungata a queste radiazioni può infatti comportare gravi conseguenze per la salute degli occupanti di una futura base spaziale, tra cui neoplasie, patologie cardiovascolari e danni al sistema nervoso.

Capgemini ha sviluppato una rilevante esperienza nel design e nella realizzazione di Digital Twin per l’osservazione e lo studio dell’ambiente. L’azienda è infatti capofila del progetto ESA Cyber Italy, che mira ad analizzare i fenomeni ambientali e le complesse interazioni con le attività umane. Il sistema Cyber Italy consente di analizzare la situazione attuale dell’ambiente e di simulare l’impatto di azioni e politiche volte a contrastare il dissesto idrogeologico, proteggere le aree costiere e ridurre l’inquinamento.

Le esperienze maturate nello sviluppo di tecnologie per lo studio degli ecosistemi terrestri possono essere la base per la realizzazione di Digital Twin in grado di rappresentare ambienti lunari ed extraterrestri, fornendo importanti input per la gestione della missione.

Inoltre, la recente acquisizione dei Professional Services di Unity garantisce a Capgemini le competenze per realizzare visualizzazioni interattive e tridimensionali dei Digital Twin.

Questo permette di realizzare sistemi decisionali in grado di offrire ai tecnici una facile comprensione delle complesse implicazioni dei fenomeni e di avviare analisi ipotetiche per esplorare tutte le possibili opzioni per la mitigazione del rischio.

L’AI ibrida nella progettazione di robot intelligenti

La costruzione della base lunare sarà affidata a robot intelligenti, in grado di comprendere il contesto operativo e di pianificare azioni a breve, medio e lungo termine. I sistemi di progettazione avanzata, inoltre, dovranno garantire che i robot intelligenti siano capaci di interpretare istruzioni complesse, impartite in linguaggio naturale, da un supervisore tecnico.

Tutti questi ambiziosi obiettivi, in pochi anni, troveranno nella tecnologia risposte mature. In questa prospettiva, Capgemini ha avviato studi pilota su sistemi di AI ibrida che combinano modelli di machine learning generativo in grado di analizzare dati, con fonti di conoscenza strutturata e ragionamento simbolico, tra cui: l’intelligenza artificiale simbolica tradizionale, la gestione della conoscenza, il ragionamento e la pianificazione.

Questo approccio mira a coniugare la flessibilità dei modelli generativi con la precisione, la trasparenza e la replicabilità dei risultati ottenuti con tecniche di AI tradizionali.

La visione di Capgemini consente di sviluppare sistemi capaci di comprendere l’ambiente e il contesto operativo. Sfrutta, quindi, l’intelligenza artificiale generativa e la sua visione per gestire dati multimodali ed eterogenei, come video o informazioni provenienti da diagrammi tecnici.

Gli step dell’intelligenza artificiale nella Space Economy

L’approccio di Capgemini si basa su una significativa attività di ricerca e innovazione, con impatti rilevanti a breve, medio e lungo termine.

Nel breve periodo, l’attenzione è focalizzata sull’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) e sulla sua integrazione con tecnologie di Retrieval-Augmented Generation (RAG). Questa sinergia sta già dimostrando un notevole potenziale nell’analisi e nella sintesi di informazioni complesse. La Gen AI, potenziata dal RAG, consente la creazione di basi di conoscenza avanzate e l’interrogazione efficiente di documentazione tecnica attraverso interfacce in linguaggio naturale.

Questo approccio pionieristico semplifica la ricerca e l’estrazione di informazioni da diverse fonti, come testi, immagini e tabelle e aumenta l’accessibilità e l’utilizzo di dati complessi in vari settori.

Oggi questi sistemi sono già una realtà e Capgemini ha sviluppato un sistema proprietario di Augmented Document Assistant (Artificial Intelligence Document Assistant), un prodotto disponibile a livello commerciale sperimentato in numerosi contesti di produzione per l’analisi e il processing di documentazione tecnica specialistica.

Nel medio termine, il consolidamento di tecniche di AI ibrida, che fonde la Gen AI con l’AI simbolica, porterà alla realizzazione di sistemi di AI più sofisticati e versatili, capaci di una comprensione più profonda del contesto operativo e dei compiti assegnati. L’applicazione dell’AI ibrida alla robotica promette di migliorare la capacità dei sistemi, di interpretare l’ambiente circostante, di comprendere i task assegnati e di sviluppare strategie di pianificazione a breve e medio termine per il loro completamento. Questa evoluzione potrebbe portare a un salto qualitativo nelle capacità decisionali e adattive dei robot. Si gettano così le basi per la creazione dei sistemi necessari alla costruzione di basi lunari.

La prospettiva a lungo termine si basa sull’approccio “AI on the edge”, metodo che prevede l’integrazione dall’intelligenza artificiale ibrida nei sistemi robotici. La fusione dell’intelligenza artificiale nei robot fa sì che queste tecnologie diventino appunto “intelligenti” e apre scenari rivoluzionari nell’interazione uomo-macchina.

Inoltre, l’implementazione dell’intelligenza artificiale ibrida nei robot intelligenti potrebbe portare a livelli senza precedenti di autonomia operativa: i sistemi robotici sarebbero quindi in grado di prendere decisione complesse in tempo reale, di adattarsi a diverse condizioni e di interagire in modo più naturale con l’ambiente e con i supervisori umani.

Capgemini ha già realizzato numerosi progetti con soluzioni di AI on the edge. Il nostro approccio si è basato sulla model compression, consentendo di creare modelli surrogati con prestazioni comparabili agli originali, ma capaci di operare con risorse computazionali limitate.

La costruzione della nuova base lunare: sinergia tra visioni e tecnologie

Lo sviluppo di una nuova piattaforma spaziale è l’occasione per realizzare la prima base lunare. Con una visione chiara e un impegno collettivo, la realizzazione di un insediamento umano sulla Luna potrebbe diventare il primo passo concreto verso l’esplorazione sostenibile dello spazio profondo.

Per rendere questa visione una realtà è necessaria una sinergia tra innovazione e tecnologia.

Bisogna, infatti, sia realizzare soluzioni di Digital Twin dell’ambiente lunare, così da garantire sicurezza alle missioni spaziali, sia realizzare soluzioni di robotica avanzata. I robot intelligenti saranno in grado di:

  • Interagire con l’ambiente
  • Eseguire compiti complessi e ripetitivi
  • Svolgere operazioni in un ambiente pericoloso per l’uomo

La collaborazione tra enti di ricerca, industrie tecnologiche e agenzie spaziali sarà fondamentale per trasformare questo ambizioso progetto in realtà.

L’esperienza maturata nella costruzione e gestione di una base lunare avrà impatti significativi anche sul nostro pianeta, aprendo nuove frontiere per l’innovazione tecnologica. Questa sinergia non solo stimolerà la crescita di settori diversificati, ma contribuirà anche a risolvere sfide ambientali e logistiche complesse, promuovendo un futuro più sostenibile per tutti.

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Trieste Net Zero: verso un futuro più sostenibile https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/trieste-net-zero/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/trieste-net-zero/#respond Wed, 06 Nov 2024 06:30:00 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=849922 The post Trieste Net Zero: verso un futuro più sostenibile appeared first on Capgemini Italia.

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Trieste Net Zero: verso un futuro più sostenibile

Capgemini
Nov 6, 2024
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Nato dalla collaborazione tra Capgemini, Hera Servizi Energia e Justonearth, il progetto Trieste Net Zero mira a trasformare il distretto industriale di Trieste in un modello di riferimento per la transizione energetica, promuovendo un futuro a emissioni zero.

L’obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente le emissioni di CO2 attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, soluzioni energetiche intelligenti e strategie di simbiosi industriale che possano supportare la green economy e aumentare la competitività delle imprese locali.

Il contesto di Trieste, con una forte vocazione industriale e un’alta concentrazione di attività produttive, richiede un approccio integrato e sinergico tra i diversi attori coinvolti. Grazie alla partecipazione di partner strategici di respiro internazionale, il progetto potrà avvalersi delle più avanzate tecnologie per l’analisi e la gestione dei dati, tra cui algoritmi di intelligenza artificiale e modelli predittivi basati su indici satellitari.

Trieste Net Zero: decarbonizzazione e pianificazione energetica

Trieste Net Zero non solo mira a migliorare la competitività delle imprese, ma punta anche a rafforzare l’attrattività del territorio, contribuendo così a creare un ecosistema sostenibile e virtuoso.

I partner strategici del progetto sono Capgemini, Hera Servizi Energia e Justonearth. Queste realtà mettono a disposizione del Consorzio la loro esperienza per elaborare un modello di pianificazione energetica ispirato ai principi della sostenibilità, in grado di guidare i decisori pubblici nella scelta di soluzioni innovative e a basso impatto ambientale.

Questa collaborazione rappresenta un esempio concreto di come realtà diverse possano convergere verso un obiettivo comune, creando un ecosistema capace di promuovere lo sviluppo della green economy e di favorire un impatto positivo e duraturo sul territorio e sulle comunità locali.

Il nostro ruolo all’interno del progetto Trieste Net Zero

All’interno del progetto, il CoE Sustainability & Climate Change di Capgemini Engineering mette a disposizione la propria esperienza nella pianificazione energetica territoriale e nella gestione sostenibile delle aree industriali per supportare l’elaborazione di scenari energetici in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione del territorio triestino.

Attraverso l’uso di dati storici e indici satellitari saranno sviluppati modelli di previsione e analisi puntuali che contribuiranno a definire le migliori strategie per ridurre le emissioni di CO2 e ottimizzare i consumi energetici.

Questo approccio si inserisce perfettamente nella nostra mission di facilitare la transizione ecologica delle aziende attraverso innovazione e tecnologia, creando così un ecosistema sostenibile capace di promuovere la green economy.

Sostenibilità: le prospettive future

Le prospettive future del progetto Trieste Net Zero puntano a consolidare il percorso verso un territorio a basse emissioni, rafforzando la collaborazione con partner strategici e sviluppando nuove iniziative in ambito energetico. Continueremo a mettere a disposizione le nostre competenze tecnologiche per supportare la transizione energetica, sfruttando intelligenza artificiale, analisi predittiva e strumenti digitali avanzati per identificare soluzioni sostenibili e su misura.

Il nostro obiettivo è quello di contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2 e di promuovere l’adozione di pratiche energetiche efficienti, offrendo supporto costante alle aziende locali nel loro cammino verso la decarbonizzazione.

Parallelamente, ci impegneremo a integrare nuove tecnologie e metodologie innovative, che permettano di valorizzare l’intero ecosistema del progetto. Il nostro approccio proattivo e la sinergia con gli altri partner garantiranno un impatto positivo sul territorio, promuovendo la sostenibilità ambientale e favorendo la crescita di una green economy competitiva.

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La transizione digitale: l’evoluzione del PLM verso la Digital Continuity https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/product-lifecycle-management/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/product-lifecycle-management/#respond Mon, 28 Oct 2024 16:06:18 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=849658 The post La transizione digitale: l’evoluzione del PLM verso la Digital Continuity appeared first on Capgemini Italia.

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La transizione digitale: l’evoluzione del PLM verso la Digital Continuity

Capgemini
Oct 28, 2024
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La transizione digitale sta diventando una necessità in tutti i settori, soprattutto in quello industriale. Una grande spinta verso questa trasformazione è data dal Product Lifecycle Management (PLM).

Qual è il significato di Product Lifecycle Management? Il PLM è lo strumento per la gestione del ciclo di vita del prodotto, la chiave per lo sviluppo di molte aziende, essendo utilizzato per gestire la documentazione tecnica e le modifiche di progetto.

L’evoluzione del Product Lifecycle Management

Il contesto attuale vede un crescente ampliamento:

  1. Della gamma di prodotti
  2. Della complessità (smart products con firmware ed edge computing)
  3. Dei requisiti di sostenibilità
  4. Della variabilità dei volumi richiesti (dal pezzo singolo alla mass production)

Per affrontare queste sfide, crediamo che l’approccio al Product Lifecycle Management (PLM) debba evolvere: andare oltre la frammentazione a silos. Questo ci porta ad abbandonare una visione locale per andare incontro a una prospettiva globale.

Digital Continuity: un nuovo ecosistema

La Digital Continuity è il framework messo a punto da Capgemini, fondamento dell’Intelligent Industry. La Continuità Digitale implica il seguire i flussi di informazioni di un’organizzazione. Attraverso questa condivisione e il monitoraggio “intelligente” delle informazioni, la Continuità Digitale consente all’azienda e al suo ecosistema di operare in modo più efficiente. Grazie alla Digital Continuity gli attuali processi di trasferimento delle informazioni diventano più fluidi ed efficienti. Questo nuovo framework, infatti, richiede alle organizzazioni meno tempo, energia e risorse, fattori che diventano fondamentali per la competitività e la riduzione di tempi e costi.

Il Product Lifecycle Management assicura la Digital Continuity?

Non è detto. Se consideriamo il PLM come strumento principalmente volto alla gestione del ciclo di vita del prodotto, partendo dalla struttura CAD a tutte le varie viste di eBOM (As Designed), mBOM (As Built) e sBOM (As Mainteined), potrebbero mancarci alcune viste importanti, come la gestione dei requisiti sulla base dei quali si sono iniziati a progettare.

Se le informazioni non sono fruibili facilmente, si rischia di non ottenere i pieni benefici dalla transizione digitale. Molte attività, infatti, resterebbero manuali, quindi non tempestive, a rischio di errori e comunque prive di valore aggiunto. Ad esempio, la ricerca dell’impatto di una modifica (di un requisito o di una scelta progettuale) risulterebbe alquanto laboriosa.

Altro aspetto che non dobbiamo trascurare è che i prodotti sempre più sono dotati di firmware o software. Se questa parte del prodotto viene ridotta alla mera gestione di un elemento della distinta base, rischiamo di perdere molti dei vantaggi offerti dalla Digital Continuity. Come per le parti meccaniche ed elettriche, anche il SW si basa su delle specifiche che possono richiedere revisioni, ha requisiti di qualità molto elevati e necessita di essere adeguatamente documentato e testato.

Esplorando il mondo del testing, sia virtuale sia fisico, vediamo che il primo impiega SW specifici, a seconda dei fenomeni da analizzare, mentre il secondo si avvale di strumentazioni e banchi prova.

A questo punto dobbiamo domandarci: è davvero sufficiente archiviare documenti nel PLM (come norme di calcolo, report di prova, ecc.) per affermare di aver raggiunto una reale Continuità Digitale?

Intelligenza Artificiale e Digital Continuity

Come descritto, la gestione dei requisiti, il SW e il testing sono esempi di aree spesso escluse dalla Continuità Digitale. Questa situazione, coinvolgendo un’area interna aziendale (lo Sviluppo Prodotto) può risultare relativamente semplice da migliorare.

Le complessità aumentano quando si estende l’operatività della Digital Continuity verso l’esterno, come nel caso dei fornitori. Dobbiamo quindi domandarci: disponiamo di un adeguato portale fornitori? Questo è integrato con gli strumenti di sviluppo prodotto?

Se si intendesse spingere ulteriormente il perimetro della Digital Continuity ai clienti, si aprirebbe uno scenario ancora più articolato, per la numerosità degli interlocutori e per loro “lontananza”. Tuttavia, sono i clienti stessi a fornire i riscontri più preziosi sull’adeguatezza dei requisiti, sulla qualità di progettazione, produzione e distribuzione: informazioni strategiche per ottenere e mantenere un vantaggio competitivo.

L’impegno richiesto ai progettisti, tuttavia, aumenterebbe notevolmente in quanto oltre ad aggiornare i prodotti all’interno di un contesto in continua evoluzione, dovranno simultaneamente:

  • considerare le opinioni di distributori e clienti
  • esaminare le limitazioni della supply chain

Tutto questo viene oggi agevolato dall’Intelligenza Artificiale. L’AI, infatti, è in grado di elaborare grandi quantità di dati eterogenei e non strutturati e di metterli in relazione con i dati tecnici gestiti all’interno della Digital Continuity.

Product Lifecycle Management: l’importanza dei dati

Le fasi del ciclo di vita del prodotto non sono più consequenziali come fino a qualche tempo fa (sviluppo prodotto, processo, forniture, canali di distribuzione, servizi post-vendita). Oggi tutto avviene più simultaneamente. Per questo motivo, i dati aziendali devono sempre essere disponibili e attendibili in tempo reale a tutti gli attori interessati. Ed ecco che le informazioni del Product Lifecycle Management diventano cruciali nello sviluppo industriale.

Il nostro approccio alla Digital Continuity e la consulenza personalizzata che offriamo alle organizzazioni, consentono di risolvere le molte sfide aziendali legate alla frammentazione delle informazioni e alla mancanza di coerenza tra i vari processi, garantendo costante integrazione di tutti i dati e attività lungo il ciclo vita del prodotto.

La Digital Continuity rende il flusso delle operazioni snello e dinamico: permette ai vari dipartimenti di essere sempre sincronizzati, minimizzando il rischio di errori e facilitando decisioni condivise, basate su dati affidabili. Il nostro metodo viene adattato ad hoc a ogni contesto industriale per favorire la complessa collaborazione tra interno ed esterno, al fine di garantire una comunicazione fluida anche con i fornitori, rispondendo sia alle esigenze del mercato che dei clienti.

Un approccio integrato, in grado di gestire in maniera strutturata la vasta mole di dati e informazioni tra gli stakeholders, si configura adesso come un vantaggio competitivo. Per questo, Capgemini ha sviluppato una roadmap collaudata, strutturata e altamente adattabile ai diversi contesti aziendali, garantendo elevati livelli di soddisfazione per l’azienda stessa, i fornitori e il consumatore finale.

Questa roadmap non affronta solo temi tecnologici, ma anche organizzativi. Il futuro dell’ingegneria potrebbe anche cambiare: genererà maggiore valore avere un’ingegneria unificata o mantenere distinte le ingegnerie di prodotto, di processo e di service?

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Industria Intelligente: la rivoluzione digitale del settore https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/industria-intelligente/ https://www.capgemini.com/it-it/prospettive/i-nostri-articoli/industria-intelligente/#respond Mon, 28 Oct 2024 16:03:03 +0000 https://www.capgemini.com/it-it/?p=849654 The post Industria Intelligente: la rivoluzione digitale del settore appeared first on Capgemini Italia.

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Industria Intelligente: la rivoluzione digitale del settore

Capgemini
Oct 28, 2024

Il concetto di Industria Intelligente (in Capgemini la definiamo Intelligent Industry) consiste nell’integrazione tra tecnologie digitali e processi industriali, al fine di ottimizzare l’intero ciclo di vita del prodotto.

Si basa su due elementi fondamentali: l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) e la Digital Continuity. L’AI permette alle aziende di analizzare i dati in tempo reale, prevedere le esigenze del mercato e migliorare la qualità dei prodotti.

La Digital Continuity garantisce un flusso integrato di informazioni tra le diverse fasi del processo industriale, facilitando la tracciabilità e la sostenibilità. L’Industria Intelligente, quindi, rappresenta una trasformazione digitale che migliora l’efficienza, la competitività e l’innovazione delle aziende.

La trasformazione digitale nei processi industriali: efficienza e risposta alle esigenze del mercato

L’integrazione delle tecnologie digitali nei processi industriali è fondamentale per la trasformazione digitale. Migliora l’efficienza e la capacità di risposta alle esigenze del mercato.

La catena di fornitura digitale si basa sull’utilizzo di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things, la Robotica, i Digital Twins e il Cloud Computing. Consentono di raccogliere e analizzare una grande quantità di dati provenienti dai dispositivi e dai sensori connessi, e di trasformarli in informazioni utili per il processo decisionale. Inoltre, queste tecnologie permettono di simulare e testare virtualmente i processi e di creare una Digital Continuitytra il mondo reale e quello virtuale.

Parliamo di un sistema integrato che collega tutte le fasi del processo produttivo, dalla progettazione alla distribuzione, attraverso il flusso di dati e informazioni, promuovendo la trasformazione digitale.

Questo sistema permette di rendere i processi più trasparenti e tracciabili, migliorando la collaborazione tra i diversi attori coinvolti.

Attraverso la catena di fornitura digitale, le aziende possono monitorare in tempo reale lo stato delle scorte, le condizioni dei macchinari, la qualità dei prodotti e la domanda dei clienti. Ciò consente di ottimizzare la produzione, riducendo gli sprechi e i costi, adeguandosi rapidamente alle esigenze del mercato, offrendo una maggiore flessibilità e personalizzazione.

La Digital Continuity nei processi industriali

La Continuità Digitale è estremamente importante nei processi industriali. Implica la creazione di una connessione continua tra il mondo fisico e quello virtuale e sfrutta i dati generati da dispositivi e sensori. Ciò permette di monitorare in tempo reale le attività industriali, migliorando qualità e sicurezza. Potenzia l’interazione con i clienti e l’evoluzione dei processi industriali. Contribuisce, poi, a rendere i processi produttivi più sostenibili e a ridurre l’impatto ambientale.

La Digital Continuity è essenziale per garantire un flusso costante e integrato di informazioni lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla sua ideazione fino alla gestione del fine vita. Questo approccio offre una visione completa e coerente delle informazioni, facilitando l’analisi e la tracciabilità dei dati.

Ad esempio, integrando i feedback raccolti durante l’uso e la manutenzione del prodotto, le aziende possono perfezionare i futuri modelli e migliorare la progettazione, riducendo costi e tempi di sviluppo. Una gestione unificata dei dati supporta la sostenibilità ambientale, permettendo una progettazione più efficiente e un uso migliore delle risorse.

La Digital Continuity offre vantaggi competitivi alle aziende, permettendo loro di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti. Grazie ad essa, le aziende possono offrire prodotti e servizi personalizzati e distintivi, che soddisfano le aspettative dei clienti e creano valore aggiunto. Promuove l’innovazione e la collaborazione tra le diverse parti coinvolte nel processo industriale, come fornitori, produttori e consumatori, creando una rete aperta e trasparente.

In conclusione, la Continuità Digitale è un fattore chiave per l’Industria Intelligente, che consente di ottimizzare ogni fase del processo industriale, migliorando efficienza, qualità, sostenibilità e competitività. Rappresenta una sfida e un’opportunità per le aziende, che devono integrare le tecnologie digitali e gestire i dati in modo efficace ed efficiente.

Benefici e applicazioni pratiche 

L’adozione di tecnologie digitali nei processi industriali porta a numerosi benefici: aumento della produttività, riduzione dei costi e abilitazione di nuovi modelli di business.

Questi vantaggi sono fondamentali per mantenere la competitività nel mercato globale.

Ad esempio, l’utilizzo di algoritmi di Intelligenza Artificiale permette di analizzare i dati dei clienti e personalizzare i prodotti e i servizi. Un’azienda di e-commerce può utilizzare l’AI per analizzare i comportamenti di acquisto e offrire raccomandazioni personalizzate, aumentando, così, le vendite e la soddisfazione del cliente. Inoltre, la creazione di piattaforme digitali che collegano i fornitori, i produttori e i consumatori faciliterà la trasparenza e la collaborazione.

Una piattaforma digitale permette ai fornitori di aggiornare in tempo reale lo stato delle consegne, migliorando la gestione della catena di fornitura. La sperimentazione di nuove soluzioni basate sull’Internet of Things, come i veicoli autonomi o le fabbriche intelligenti, offre ulteriori vantaggi. Ad esempio, si possono utilizzare sensori IoT per monitorare le condizioni dei macchinari e prevenire guasti, riducendo i tempi di inattività e i costi di manutenzione.

Tra i benefici dell’adozione di queste tecnologie, ci sono l’aumento della sicurezza e della qualità dei prodotti, grazie alla riduzione degli errori umani e alla possibilità di rilevare e correggere anomalie in tempo reale. I clienti possono beneficiare di prodotti personalizzati, adattati alle loro esigenze e preferenze, aumentando la loro soddisfazione e fidelizzazione. Le aziende possono raggiungere nuovi segmenti di clientela e offrire prodotti e servizi maggiormente personalizzati, efficienti e innovativi, sia a livello nazionale che internazionale.

L’adozione di queste tecnologie richiede nuove competenze e professioni, promuovendo la formazione continua e la capacità di adattamento ai cambiamenti tecnologici. Tutto questo, però, comporta anche alcune sfide, come la necessità di investire in infrastrutture digitali, protezione dati, cybersecurity e in una gestione del cambiamento organizzativo e culturale. Bisogna essere pronti.

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